Mauro Scardovelli FRANTUMA in questo video una mia roccaforte, cioè concetto forte, (quindi poi diventata credenza) evidentemente, ado...
Mauro Scardovelli FRANTUMA in questo video una mia roccaforte, cioè concetto forte, (quindi poi diventata credenza) evidentemente, adolescenziale, sul giudizio (ed il bello è che lo fa con altre preposizioni giu-dette).
Questo (crearsi credenze forti) accade perché certe intuizioni le abbiamo in età giovanile, spesso per opposizione al pensiero dominante.
Ricordo che da ragazzo pensai che la frase "non giudicare se non vuoi essere giudicato" fosse ipocrita. Perché tutti dentro se stessi giudicano attraverso l'uso del conscio, e solo pochi hanno il coraggio di confrontarsi apertamente con il giudizio altrui. Che detta così può risultare una intuizione condivisibile.
Tuttavia oggi mi accorgo che in entrambi i casi il riduzionismo delle due proposizioni è un problema. E oggi riesco a capire che entrambe le frasi sono parzialmente corrette, e sottolineo "parzialmente". Bel paradosso.
Il Problema, a mio avviso, quando ci viene detto "non giudicare..." è che quelli come me vedono (si focalizzano) sul fatto che ci ordinano (attraverso l'uso dell'imperativo) di non esercitare la propria capacità di giudizio.
E ci focalizziamo su questo aspetto invece di chiederci empaticamente "che cosa del mio giudizio ti fa soffrire? Come posso evitare questo, ed eventualmente aiutarti".
Perché spesso il giudizio NON è come a volte viene percepito (un esercizio narcisistico per voler dimostrare di essere migliori o superiori all'altro), è il desiderio di condividere un punto di vista differente, che potrebbe far cambiare la visione sul problema (e ricordo che noi uomini troppo spesso ragioniamo per problemi e soluzioni, perché le soluzioni ci fanno sentire bene, capaci, accettabili).
Solo che senza empatia la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni.
Detto ciò una cosa che amo e di cui sono grato, non saprei a chi, forse alle cose che ho letto fin qui e ai confronti con le persone care che ti sanno far ragionare senza farti sanguinare il naso, è la sensazione meravigliata di vedere andare in frantumi un pilastro una credenza su cui poggiavo spesso i piedi.
Dopo questa meraviglia mi sento più leggero, non dovendo portare più con me tale rigido pilastro nello zaino. E si rinnova la sensazione che il viaggio abbia ancora tanti paesaggi meravigliosi da mostrarmi.
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