IL MODO DI APPRENDERE DI UN BAMBINO E DI UN ADULTO SONO IDENTICI, NON DIFFERISCONO. Allora perché li trattiamo in modi diversi? ...
IL MODO DI APPRENDERE DI UN BAMBINO E DI UN ADULTO SONO IDENTICI, NON DIFFERISCONO.
Allora perché li trattiamo in modi diversi?
Perché quando insegniamo qualcosa che ci piace a qualcuno che ci ha scelto per imparala siamo empatici (si spera). Li trattiamo con la dovuta comprensione di chi non sa e deve fare tuuuutto il percorso per poi acquisire competenze per sapere.
Mentre (e mi ci metto in mezzo anch'io) diventiamo ironici e/o sbeffeggianti, con coloro che non sanno 1 per contare 2 di certe nostre conoscenze o competenze specifiche?
A questo punto qual è la differenza rispetto all'altro?
Solo perché ci ha scelto?
Dove sta il cortocircuito empatico?
La risposta che cerco di ricordarmi (e chiedo agli altri di ricordarmela quando me la dimentico) è nel credere erratamente che l'apprendimento di un bambino e di un adulto differiscano.
Il meccanismo celebrale EMOZIONALE è lo stesso.
Ce lo dimentichiamo di continuo.
Ovvero ciò che risulterà sgradevole agli altri non resterà nella loro memoria, è IMPOSSIBILE, sarà rigettato, per come funziona la memoria stessa. E quindi sarà impossibile creare nuovo sapere e nuove capacità prendendo in giro gli altri o dando loro contro.
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