[...] per Aristotele il cambiamento è il passaggio da uno stato potenziale a uno fattuale. Aristotele esclude in modo categorico ...
[...] per Aristotele il cambiamento è il passaggio da uno stato potenziale a uno fattuale. Aristotele esclude in modo categorico ciò che noi attualmente definiremmo il passaggio da un livello a un metalivello [meta=sopra]: "non c’è movimento di un movimento, né generazione di una generazione, né insomma, cangiamento [=cambiamento] di un cangiamento".
In epoca più tarda i filosofi greci e successivamente i pensatori del Medioevo tendono a considerare il cambiamento un’antinomia [=contraddizione] tra essere e divenire.
Sembra che soltanto Eraclito concepisse il cambiamento in una prospettiva diversa.
Oltre alla nota asserzione sull'impossibilità di entrare due volte nel medesimo fiume, vogliamo anche ricordare quel frammento in cui in linea di massima viene a dire che
QUALUNQUE CAMBIAMENTO È CONTRADDITTORIO E CHE QUINDI LA CONTRADDIZIONE È LA SOSTANZA STESSA DELLA REALTÀ.
Arthur Prior ha riassunto, come meglio non si poteva, l'evoluzione del concetto di cambiamento.
"Non sarebbe azzardato sostenere che la scienza moderna sia cominciata quando la gente si abituò all'idea di cambiamenti che cambiano, per es. all'idea che esiste una accelerazione rispetto al semplice moto".
Fine Citazione dal libro CHANGE,
di PAUL WATZLAWICK
JOHN H.
WEAKLAND
RICHARD FISCH
Esempio ancor più illuminante a Una persona può cercare all'interno di un incubo di sforzarsi di cambiare tutto senza riuscirvi, finché non si sveglia.
Oggi esiste addirittura una semplice ed elegante dimostrazione matematica di questo ultimo esempio.
PUBBLICATO IN ITALIA NEL 1974, BEN 46 ANNI FA.
Se avete capito il testo qui sopra e le sue implicazioni, smettetela di usare parole disfunzionali come:
- NEGAZIONISTI DEL COV...
- NO V...X
- FAKE NEWS
E iniziate ad usare parole come CONTRADDITORIO, che tanto bene hanno fatto alla nostra cultura e scienza.
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