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LE FORZE AVVERSE di Mauro Scardovelli.

E poi nelle ore buie nelle quali stiamo vivendo, dove un governo distopico cerca di portarci attraverso il GreePass dentro il nuovo fascismo...

E poi nelle ore buie nelle quali stiamo vivendo, dove un governo distopico cerca di portarci attraverso il GreePass dentro il nuovo fascismo-sanitario, capita di leggere raggi luminosi come questi del preziosissimo Mauro Scardovelli.

LE FORZE AVVERSE 

Cosa stai leggendo Mauro?

Questo è un libro per me molto speciale. L’ho incontrato circa vent’anni fa, e mi ha letteralmente cambiato la vita. Posso dire con certezza che è uno dei libri che più ha influenzato il mio pensiero.

Come si intitola?

Sri Aurobindo: l’avventura della coscienza. L’autore è Satprem, un allievo del maestro indiano.

Me ne leggeresti un pezzetto?

Certo, con molto piacere. Tra l’altro arrivi proprio nel momento giusto: quello che stavo leggendo è un punto molto importante da capire, fondamentale direi. Descrive la natura di quelle che Aurobindo chiamava “forze avverse”. 

Dice così:

“Ci sono vibrazioni di un tipo particolare che si distinguono per la loro immediatezza e violenza. Il ricercatore se le sentirà piombare addosso improvvise come una mazzata; e in pochi secondi si ritroverà ad essere ‘un altro’, totalmente dimentico dei suoi fini, dei suoi sforzi, della sua ragion d’essere, come se tutto fosse stato spazzato via, spogliato di senso, distrutto. Sono manifestazioni di quelle che Sri Aurobindo e Mère chiamano FORZE AVVERSE.

Si tratta di forze molto coscienti, che sembrano avere come solo fine quello di scoraggiare il ricercatore o di farlo deviare dal cammino intrapreso. Il primo sintomo della loro comparsa è subito percepibile: la gioia si vela, si vela la coscienza e tutto viene avvolto in un’atmosfera di dramma. Quando c’è una sofferenza possiamo stare certi che lì si nasconde il nemico. Il dramma è lo scenario prediletto delle forze avverse, poiché è nel dramma che possono fare più danni. Di solito la prima cosa che fanno le forze avverse è spingerci a decisioni improvvise, estreme, irrevocabili, che ci allontanino il più possibile dalla strada che abbiamo scelto. In altri casi si metteranno a smontare, con notevole abilità, tutto il meccanismo della nostra ricerca per dimostrarci che ci stiamo illudendo e che non arriveremo mai a niente. In altri ancora, ed è il caso più frequente, ci faranno cadere in uno stato di depressione.

Tutte queste vibrazioni di disordine, che chiamiamo la NOSTRA tristezza o i NOSTRI guai, producono subito un risultato: indeboliscono o disfano la nostra distesa di neve protettiva, aprendo appunto la porta alle forze avverse. Le quali hanno mille modi per attaccarci – perché è proprio di ATTACCHI che si tratta, tanto più accaniti quanto più ci vedono determinati nel perseguire il nostro fine. Se qualcuno crede che sia un’esagerazione, vuol dire che non ha mai tentato di progredire. Finché avanziamo intruppati nel gregge, infatti, la vita è relativamente facile, coi suoi alti e bassi (mai troppo bassi e nemmeno troppo alti). Ma appena dal gregge cerchiamo di uscirne ecco saltar fuori mille forze che hanno il massimo interesse a farci ‘fare come tutti gli altri’. Scopriamo allora quanto la nostra prigione sia ben custodita”.


 

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