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La felicità è causa del successo.

Se farai il bravo dopo avrai il giocattolo o la caramella, il dolce, potrai guardare i cartoni animati, potrai giocare in giardino e mille ...

La Felicità è la causa del successo, come diventare felici, come avere successo,

Se farai il bravo dopo avrai il giocattolo o la caramella, il dolce, potrai guardare i cartoni animati, potrai giocare in giardino e mille di queste situazioni simili.

Questo piccolo insegnamento utile per gli adulti nel dominare i desideri dei più piccini, ha in se una potenziale stortura. Ovvero possiamo creare dentro di noi la convinzione, attraverso mille situazioni simili e generalizzate, che la felicità sia l'obiettivo, avvenga con il raggiungimento dell'obiettivo.

Il legame tra la felicità e il successo è stato studiato da un team della "University of California Riverside", condotto dalla professoressa Sonja Lyubomirsky. Da questo studio è emerso che: "le persone felici tendono a guadagnare redditi più elevati".

Il professor Ed Diener del University of Illinois a riguardo afferma:  "Quasi sempre si è ipotizzato che le cose che correlano con la felicità sono le cause della felicità," (cioè quasi sempre si è ipotizzato che l'obiettivo è la causa della felicità) "ma potrebbe essere proprio il contrario - che le cose tendono ad essere causate dalla felicità".

Ci auto-inganniamo quando pensiamo che il successo, anche finanziario, è il raggiungimento della felicità o serenità.

Questo produce una via d'infelicità, insoddisfazione, stress, per un piccolo attimo di felicità raggiunto il traguardo, che a volte nemmeno c'è. Ne vale la pena? A mio avviso no.

Un bell'esempio di questo è molto ben descritto nel film "Pacefull Warrior" (in italiano tradotto malamente a mio avviso con "La Forza del Campione", che ha un altro significato), quando (guarda il video) Socrate gli da il sasso in cima alla collina al suo giovane amico Dan Millman.

Il viaggio ci rende felici, non la destinazione. Perché? 

Perché in parte l'attesa, ma soprattutto la continua scoperta, passo dopo passo, della strada, ci fa crescere. Il viaggio e la scoperta sono metafore della vita e della crescita.

Albert Einstein, con la sua grande capacità analitica, di pensiero, filosofica, o più semplicemente di vedere lontano e di vederci chiaro, ci diede delle indicazioni molto precise sulle emozioni relative all'ignoto e alla scoperta.

Albert critica duramente l'atteggiarsi e il reagire verso l'ignoto con stupore. Ed usa questa parola perché ha la stessa radice di Stupido, che vuol dire attonito, cioè senza tono, senza parole, a bocca aperta, senza essere capaci di dire nulla, più spaventati che altro. Questo atteggiamento bloccante, ci impedisce di godere della vita, della natura, cioè del mistero.

Einstein ci suggerisce di godere invece della meraviglia,  che deriva da mirare, cioè guardare con attenzione e precisione. Laddove questa attenzione e precisione è godimento della bellezza, quella bellezza descritta così bene da Alessandro Baricco.

Nietzsche alla fine del suo pensiero nichilistico dice che solo le arti, la bellezza salverà l'uomo.

Personalmente preferisco come Alessandro Barico, da un abile pittore della narrazione, con fantastiche pennellate ci mostra nell’Iliade, o come la chiama lui, Achilleide,  quanto sia importante divulgare e "costruire una nuova bellezza".

Cosa possiamo imparare da questi tre grandi pensatori? Einstein, Nietzsche, e il contemporaneo Baricco?

Evitiamo lo stupore, godiamo della meraviglia e della bellezza.

Quindi evitiamo lo stupore, di rimanere senza parole, impauriti. Guardiamo, prendendo bene la mira, cioè con impegno e precisione, cerchiamo di capirle godendo del viaggio di scoperta e della loro bellezza.

Bene teniamolo a mente e proseguiamo con impegno e precisione nel cercare di capire non tanto cos'è la felicità, ma come essere felici.

Appare sempre più chiaro a chi cerca la felicità, l'allegria, la contentezza, la serenità fuori di se, che non le troverà che per brevissimi istanti. Le cose esteriori come un lavoro, la casa, una macchina, soldi in banca, ci possono dare un senso di sicurezza. Tuttavia sono cose esterne a cui deleghiamo la capacità di sentirci capaci e felici, sereni. In questo modo spostiamo fuori di noi il senso di "essere capaci di essere come ci piace essere : allegri, sereni, felici, impegnati, studiosi, attivi, coraggiosi, e cosi via...".

Possiamo cercare aiuto fuori di noi, negli altri, nei libri, nella conoscenza. A mio avviso tutte le strade portano ad imparare ad essere consapevoli che siamo solo noi Autori e Attori di come ci sentiamo, scriviamo in nostro copione, e siamo il regista e attore del proprio unico film.

Il "fai come se" al contrario di quanto possiamo pensare non è una tecnica, è qualcosa di molto reale. In ogni momento facciamo come se fossimo capaci o incapaci, allegri, o tristi, sereni o stressati.

Ora come si unisce questo con una la frase che cito spesso:

non è forte l'uomo che pensa di migliorare se stesso e le proprie azioni attraverso il proprio pensiero, ma è forte l'uomo che con le proprie azioni migliora se stesso e il proprio pensiero?

Con uno stratagemma.

Prima di tutto abbiamo bisogno di sapere chiaramente: "cosè uno Stratagemma?" Deriva dalla parola Strategie, ed è una parola che ci arriva dall'arte della sopravvivenza cioè dall'arte militare, nella quale strategia è il modo più veloce di arrivare da un punto A ad un punto B con il maggiore vantaggio rispetto l'avversario, mentre tattica è invece la capacità di organizzare, tenere in ordine, ordinare un esercito. Vedremo che queste parole ci saranno spesso utili per una efficace sopravvivenza di pensiero e di azione.

Allora quale stratagemma? Il Pensiero e l'Azione sono un po' come "è nato prima l'uovo o la gallina"... biologicamente parlando l'uovo... tuttavia filosoficamente può essere un loop senza fine.

Allora lo Stratagemma è: se vuoi un uovo ti serve una gallina! E se vuoi una gallina ti serve prima un uovo comunque fatto da una gallina. Il pragmatismo insegna soluzioni utili ORA, nell'Adesso. Niente filosofia, ma pratica.

Quindi lo stratagemma è ancora una volta lo stesso. Cioè pensa ad una azione che ti rende felice e falla, ovvero programmala, crea azioni esterne che ti indurranno che ti spingeranno a fare quella determinata azione che ti rende felice, "perché è forte l'uomo che con le proprie azioni controlla (e fa crescere) la propria mente". Fa in modo che azioni esterne che tu hai congegnato ti spingano a fare ciò che ti fa sentire felice. Questo attiverà l'ingranaggio mentale dello sentirsi felici.

Certo rispetto alla frase "non è forte l'uomo...." comunque ho dovuto Pensare prima di Agire, certo! Infatti quella frase insegna una cosa e una soltanto, uscire dalla dimensione pensiero e mettersi in azione per cambiare e migliorare i propri pensieri.

In definitiva la felicità è fare ciò che piace, per attivare in un circolo virtuoso pensieri felici. Quindi l'azione attiva il pensiero felice.
L'Azione è un po' come l'accendino, o la chiave che avvia il motore, fa scattare la prima scintilla che fa muovere i pistoni del motore.
Ci serve una SPINTA per far rotolare i nostri pensieri nella direzione più (pragmaticamente) utile, allegra, felice, serena, produttiva, coraggiosa, attiva. E questa spinta si chiama Azione.

E se questa Azione è timorosa, dubitante, incerta, usiamo il "fai come se", facciamo finta di essere sicuri, coraggiosi, arditi. Perché siamo scrittori, registi e attori della nostra vita. ;-). Ciack si gira!

Perché, ricorda questo aforisma: "Chi ci crede può vincere o perdere, chi non ci crede perde sempre! (aforisma di Alessandro Di Battista)"

 

Fonti:

Articolo relativo allo studio del team della "University of California Riverside", condotto dalla professoressa Sonja Lyubomirsky
The recipe for success: get happy and you will get ahead in life.

Approfondimenti:

Filosofia del "come se"
Hans Vaihinger, Philosophie des Als Ob (Philosophy of As If)

Richard Wiseman

59 Secondi. Capitolo 1. La felicità. Editore Ponte Alle Grazie. ISBN 978-88-6220-269-5

Dan Millman

Film: Pacefull Warrior (tradotto in itailano: "La forza del Campione"), Regia Victor Salva. Attori: Scott Mechlowicz; Nick Nolte; Amy Smart; Tim DeKay; Ashton Holmes.

Libro:  La via del guerriero di pace. Un libro che cambia la vita. Editore "Punto d'Incontro"

 

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Luca.

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1 commento

Alessio, 5 Aprile 2012 alle 20:53
There is no way to happiness, happiness is the way – Buddha


Parole chiave: autoinganni, Obiettivi, Scene da Film, Tattiche
11/01/2022 data pubblicazione seconda edizione.
05/04/2012 Prima edizione

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