L'errore più diffuso è pensare di controllare la Paura sul nascere. Cercherò di spiegare i motivi di questa idea che diventa una trappo...
L'errore più diffuso è pensare di controllare la Paura sul nascere. Cercherò di spiegare i motivi di questa idea che diventa una trappola logica.
Intanto questo è un errore che mi capita spesso di sentire o leggere e più genericamente è quello relativo al fatto di poter controllare le emozioni. In tutte questi racconti che sento o leggo l'omissione è sempre relativa al fatto che il soggetto vorrebbe controllare le emozioni "nel momento presente" (e non intendo solo la paura) quando queste scaturiscono.
Perché non possiamo riuscirci in quel modo? Perché le emozioni partono SEMPRE prima dei ragionamenti, (in realtà sono sinergiche e cibernetiche, vedi approfondimento), ed il controllo, oltre ad essere un pensiero di ordine superiore, anche logicamente è qualcosa che agisce "dopo". E per questo motivo non può "prevenire", può soltanto "reagire".
Il motivo è dato anche da una questione evolutiva ed anatomica. Le emozioni si generano in un'area del cervello più antica, e dovevano essere veloci. Milioni di anni fa quando eravamo animali ed il cervello era meno evoluto, l'immediatezza, la velocità dell'impulso di allerta di pericolo (paura, scappa) poteva significare vita o morte. Pertanto questo sistema che ci ha portati a sopravvivere ed evolvere, agisce molto più velocemente dei ragionamenti.
Per dirla con una metafora a livello hardware l'amigdala sta più vicina al sistema nervoso (che invia gli impulsi al nostro corpo) che la parte superiore del cervello, dove facciamo i ragionamenti. E i ragionamenti (e relative decisioni) non sono MAI privi di Emozioni (da test ed esperimenti fatti, persone con necrosi dell'amigdala erano incapaci di decidere oltre che provare sentimenti).
Esiste inoltre una situazione intermedia del "combatti o fuggi" generata dalla sensazione di paura che ci fa fermare di colpo. Questa può dare tempo al cervello di acquisire più informazioni per decidere "se combattere o fuggire o altro". Tuttavia se l'amigdala fa scaturire la chimica necessaria per trasmettere al corpo sensazioni di paura, questa chimica può tenere in scacco anche la parte razionale del cervello e quindi del pensiero. Quindi in genere la gestione delle emozioni resta qualcosa che agisce a livelli di amigdala e cervello rettile, tuttavia se educata può darci il tempo per far intervenire la parte superiore del cervello, la quale, essendo più lenta, ha bisogno di più tempo per elaborare ragionamenti, strategie e decisioni più complesse.
Pertanto, cattiva notizia: l'emozione non può essere mai anticipata (nel momento presente).
E la buona notizia è che: può essere modificata (per il futuro) cambiando i presupposti su cui si basa (credenze, regole, esperienze, su cui si basano le valutazioni e relative sensazioni).
Altra cattiva notizia: le esperienze passate di paura in genere si radicano velocemente nella memoria a lungo termine. La memoria pertanto agisce da "preconcetto" e ci fa provare emozioni simili molto velocemente in situazioni simili.
Altra buona notizia: il cervello è plastico, attraverso nuove esperienze possiamo cambiare queste associazioni.
Esempio: se proviamo (naturalmente) delle sensazioni di paura verso qualcosa di sconosciuto, nel momento in cui questo diventa conosciuto quelle sensazioni di paura cessano e scompaiono anche definitivamente.
Da cui l'aforisma: la paura teme la conoscenza.
Parlando di emozioni personalmente trovo molto efficace separare il concetto di emozione dal concetto di sentimento dove per sentimento si intende una serie di aspettative che generano un certo tipo di emozione o emozioni, agendo sulle aspettative si agisce sulle relative emozioni.
Approfondimento 1: Rappresentazione grafica 2D (semplificata) di un Ciclo Cibernetico.
Approfondimento 2: Sull'IMPARARE e sulla Memoria a lungo termine.
è un concetto che va da FUORI verso DENTRO e pertanto interagisce con i nostri cicli cibernetici. L’apprendimento cambia (in modo plastico) le connessioni, rielaborazione Dentro verso Dentro, e questo insieme alle emozioni che associamo, contribuisce a portare l’informazione verso la Memoria a lungo termine. Pertanto consiglio di fare attenzione a quali emozioni stiamo provando mentre stiamo acquisendo un nuovo apprendimento.
Aforisma: chi non controlla le proprie emozioni, non controlla le proprie decisioni.
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