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Etica e mangiare vegano, quando il titolo di un articolo usa parole a caso.

“Perché non c’è nulla di etico nella vita di un vegano” Prendo a pretesto queste parole usate nel titolo di un  articolo  che ho letto per s...

“Perché non c’è nulla di etico nella vita di un vegano”

Prendo a pretesto queste parole usate nel titolo di un articolo che ho letto per spiegare quanto è importante conoscere il significato delle parole ed evitare di usare "parole a caso".

Quel titolo è ovviamene provocatorio ma l'intenzione è quella di ottenere condivisioni virali. Purtroppo è scritto a mio parere con "parole a caso"

Parole a caso è un modo di dire che usava una mia cara amica quando io usavo delle parole e lei si accorgeva che non ne conoscevo realmente bene il significato. I suoi rimproveri (mi prendeva in giro ma con il sorriso) devo dire che sono stati molto formativi.

Quali parole a caso ci sono in quel titolo? 

Il significato originale di “etico” è relativo alla consuetudine, all’abitudine. Quindi nel momento in cui una persona fa una scelta rispetto alle proprie abitudini, facendo delle ovvie differenze tra “bene o male” nelle sue varie e molteplici forme, allora sta facendo una scelta etica. 

Quando uno scrive che “non c’è nulla di etico” a mio avviso o non sa di cosa sta parlando (e non è il suo caso dato l’articolo) oppure sta usando parole a caso . Visto l'uso inesatto e volutamente provocatorio nel titolo, io direi la seconda che ho detto come usava dire “quelo”.

Infine mettere sulla stessa bilancia il riflesso della scelta etica delle persone con la speculazione economica fatta dal uomini senza scrupoli è come mescolare l’acqua sporca con il bambino lavato (adattando ovviamente una nota metafora).

Perché risulta chiaro (e qui scomodo la pragmatica) che la cibernetica delle scelte etiche dipende dalle informazioni e successive retroazioni e successive scelte etiche. Quindi in estrema sintesi il determinismo di questo articolo è superato dalla cibernetica del nostro secolo.

Se non mastichi i termini “determinismo e cibernetica”.

Determinismo: causa -> effetto.
Cibernetica: causa -> informazione -> retroazione: [ciclo 1,2,3,n].

In psicologia.
Determinismo: Eventi posizionati in modo sequenziale sulla linea del tempo. La linea del tempo può essere ripercorsa (con la mente) avanti e indietro. Nella psicologia fondata sul determinismo, per risolvere un effetto presente è necessario ritornare alla causa passata.

Cibernetica: Eventi posizionati in modo sequenziale sulla linea del tempo. Nella psicologia fondata sulla cibernetica, il comportamento è determinato dal ciclo cibernetico presente e non dalla causa iniziale posizionata nel passato. Pertanto non è necessario ritornare all’evento originario per cambiare un comportamento presente, è sufficiente introdurre una diversa “informazione” per far compiere una retroazione differente.

Le implicazioni.

Le implicazioni di questo non sono banali e sono spesso dimenticate nelle analisi che facciamo quotidianamente perché la nostra cultura è ancora intrisa di “determinismo”.

Esempio da spiaggia: quando ho presentato una mia amica al mio amico lui ci ha provato ergo se gli presento altre amiche ci proverà nuovamente perché il lupo perde il pelo ma non il vizio (pensiero deterministico che esclude la possibilità di introdurre una informazione diversa nel ciclo successivo che possa modificare la retroazione dell’amico, esempio di informazione che può cambiare la retroazione “se ci provi ti spiezzo le ossa e ci gioco a shangaj”).

A che ci serve sapere tutto questo?

Una volta introdotta la cibernetica nell’analisi non tenerne conto risulta fallace. Ovvero se delle persone fanno una scelta etica relativa al cibo (cambio di abitudini), questa scelta è condizionata dall’informazione. Se l’informazione si arricchisce è molto probabile che anche la retroazione cambierà = successiva scelta etica.

Il risultato è che il titolo dell’articolo è logicamente e culturalmente sbagliato. Perché tutte le scelte di cambiamento di abitudine alimentare sono per lo più “etiche”. Quindi ribadisco, l’autore ha scritto nel titolo “parole a caso”, senza saperne il significato.

Approfondimento e alcune cose interessanti sulla cibernetica.

Tutto il pensiero umano precedente alla cibernetica poggiava più o meno consapevolmente sulle basi del determinismo, producendo analisi del tipo: “causa quindi effetto” (molti ancora oggi usano questo modello). Platone addirittura negò che potesse esistere il cambiamento del cambiamento. Cosa banalmente confutata in fisica con l’esempio: “un corpo da fermo inizia a muoversi (cambiamento) e poi accelera (cambiamento del cambiamento). Purtroppo questa piccola grande evidenza prodotta dalla fisica non produsse cambiamenti trasversali di approccio di pensiero nella altre discipline fino a metà del ‘900, quando gli studiosi, come Gregory Bateson, iniziarono a studiare il funzionamento del linguaggio e le sue implicazioni. Buona parte del 900 è stato caratterizzato da analisi deterministiche. Eppure nessuna disciplina fondata sul determinismo (psicologia compresa) poteva spiegare e replicare il “semplice” movimento della mano che prenda un bicchiere sul tavolo. Il problema emerse in modo dirompente quando iniziarono a provare a costruire i primi missili a puntamento (e successivamente nella robotica). Risolvere il problema di colpire un bersaglio in movimento, che pertanto proponeva dei cambiamenti continui, arrovellò il cervello dei progettisti i quali non trovarono nessun modello utile nella risoluzione del problema. Pertanto l’avvento della cibernetica introdusse un ulteriore fondamentale pilastro al pensiero umano, dimostrando che il pensiero umano stesso, ed il funzionamento del nostro cervello non può essere spiegato usando i modelli del determinismo.

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