Posto questo video per mostrare degli esempi di violazioni linguistiche , come generalizzazioni e di comunicazione NON assertiva, per...
Posto questo video per mostrare degli esempi di violazioni linguistiche, come generalizzazioni e di comunicazione NON assertiva, per avere degli esempi di come analizzare e trattare questo tipo di comunicazione.
Galimberti in questo video afferma:
• "Siamo il popolo più debole della terra?" Su quali basi? Lo ha deciso lui.
• Il fatto che lui non si immagina che in Italia possa nascere un Leonardo, o in Europa un Beethoven un Kant, è un problema di sua immaginazione. Poi dice che "non è più possibile", in base a cosa? Conosce tutta la contemporaneità? E a tal riguardo mi cita personaggi storici e filosofia di 200 anni fa. Che inconsistenza di discorso è? Una generazione fa sono nati i Beatles che hanno cambiato la musica Pop in tutto il mondo. Ogni generazione ha la sua musica, confrontarla con quella passata non ha senso nemmeno in termini di gusto. In termini filosofici, i pensatori contemporanei si confrontano con problemi legati alla Pragmatica e Cibernetica e non più al determinismo, praticamente da Gregory Bateson in poi, ed i pensatori di oggi si confrontano con problemi legati all'intelligenza artificiale. Kant come Platone credeva che non esistesse il cambiamento del cambiamento, mentre era la stessa fisica del moto a smentirli perché un corpo da fermo inizia a muoversi (cambiamento) e può accelerare (cambiamento del cambiamento). A Galimbé svecchia un po' le tue letture e citazioni perché sono datate. ;-)
• "Come facciamo a resistere agli asiatici, russi, cinesi, indiani?"
Le loro civiltà esistevano anche durante l'impero Romano e nel Rinascimento
Italiano, come hanno fatto i Romani e Leonardo, non basta citare la storia
romana, i cinesi hanno inventato la Stampa, eppure Leonardo, Galilei, Fermi
eccetera hanno fatto quello che hanno fatto ugualmente.
E poi mi parla della Depressione dimenticando o ignorando gli insegnamenti di
Glasser (si dovrebbe chiamare "depressare e non depressione") e di Watzlawick.
• Parla di Azienda, "se l'azienda non va più cosa fate, state a casa". Chiedi ad un imprenditore italiano qualsiasi che abbia passato e la crisi degli anni 70 è quella degli anni 2000, non è l'azienda che non va, se cambiano i beni ed i servizi ed i consumi, si cambia anche l'azienda ed il modo di lavorare.
• "Non siamo felici e contenti, siamo tutti preoccupati". Questo mi ricorda il video di Randy Pausch reperibile integrale su Vimeo, quando lo diceva a sua mamma, lei le rispondeva, capisco, ricordati che tuo padre alla tua età combatteva i Nazisti al fronte. Giusto una generazione prima, quella felice e non preoccupata.
• "Non esistono le virtù morali esistono le necessità per diventare virtuoso" ... e già la Silicon Valley praticamente quasi attaccata alla Stanford University che vanta il maggior numero di pubblicazioni scientifiche al mondo ed il maggior numero di premi nobel è un esempio di necessità e non di virtù, ovviamente ironico.
Alla fine sono tutte sue opinioni e punti di vista che dal mio punto di vista sono solo negative. Comprendo il monito, che ritengo eccessivamente negativo, tuttavia preferisco pensieri molto più costruttivi e propositivi. In definitiva posso farne anche a meno.
Revisionato il: 12/05/2022
Prima pubblicazione: 10/04/2019
Commenti recuperati.
PAOLO TRIPODI il 2019-10-03 alle 15:50
diciamo che Galimberti non dice tutto ….ma solo quello che più gli piace. Altre cose, positive, le omette. Tutti possiamo dissentire, ma da genitore e figlio devo riconoscere che il quadro, benché incompleto, è condivisibile!
Luca Pilolli il 2019-10-08 alle 14:10
Preferisco il consiglio di Ghandi: “Sii tu il cambiamento che vuoi vedere
avvenire nel mondo”. Anche perché come insegna W.Dyer “lamentarsi vuol dire
illudersi di aver fatto qualcosa senza aver dovuto cambiare niente” (riferito
a Galimberti). 🙂
Direzione bee2bee.it il 2021-08-30 alle 02:27
Concordo che certe tinte sono fosche ed esagerate. Tuttavia non si possono negare certi aspetti. Parte il discorso dicendo che c’è la decadenza dei costumi. Il ragionamento sulla decadenza dei costumi significa lo svilimento della persona a sostituita dalla ricerca della crescita della tecnica e dell’economia. Distrugge i costumi e distruggi la persona. Il fondamentalismo invece mette al centro il dovere della persona. La sfida del futuro sarà trovare il giusto equilibrio che non esiste ancora ne da una parte ne dall’altra. Mettere al centro la Natura è sicuramente un modo per non sbagliare.
Luca Pilolli il 2021-11-13 alle 15:15 (Modifica)
Salve, mi scuso mi era scappato questo messaggio, l’ho confermato oggi. Grazie
di essere passato di qua ed aver lasciato un segno del tuo passaggio.
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