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Comunicazione assertiva, questa sconosciuta: "non giudicare".

Sottotitolo: Comunicazione, errori di mancata assertività e omissione delle motivazioni/spiegazioni. "Non giudicare", &qu...

Sottotitolo: Comunicazione, errori di mancata assertività e omissione delle motivazioni/spiegazioni.

"Non giudicare", "non devi giudicare", ecco un altro esempio di comunicazione scorretta, sbagliata, per nulla Assertiva.

Ricordo che la Comunicazione Assertiva dichiara sempre in modo chiaro, e mai sottointeso, chi è responsabile di cosa e questo risulta fondamentale per una buona comprensione tra le persone. 

Al contrario:

  • la Comunicazione impersonale priva di soggetti, deresponsabilizza e tende a riversare la responsabilità solo a chi riceve tale comunicazione;

  • e la Comunicazione Avversiva incolpa l'altra persona.

Perché in termini Assertivi (io asserisco che) sarebbe corretto affermare: "non condivido il tuo giudizio perché ... (spiegazione), la penso diversamente perché ... (spiegazione)".

Perché è corretto? Perché esprime il proprio punto di vista senza imporre all'altro cosa dovrebbe fare (in base a non si sa quale motivo imprecisato, perché omesso nella frase "non bisogna giudicare" e tutte le quelle simili).

E anche se dopo "non devi giudicare" ci fosse una spiegazione, resterebbe comunque una comunicazione non Assertiva.

L'assertività parte dal presupposto che noi possiamo asserire quello che riguarda noi stessi, senza imporre all'altro indicazioni, esortazioni e comandi, attraverso comunicazioni manipolative, imperative, e di fatto invasive e costrittive.


23/11/2021 data pubblicazione seconda edizione.
16/08/2014 Prima edizione

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