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Giorgio Nardone e Umberto Galimberti dialogano sulla psicologia e la psicoterapia.

Questo è un video MONUMENTALE, due studiosi fuori classe, due maestri autori di opere monumentali come descrivono loro stessi senza falsa mo...

Questo è un video MONUMENTALE, due studiosi fuori classe, due maestri autori di opere monumentali come descrivono loro stessi senza falsa modestia all'inizio del video, dialogano sulla psicologia e sulla psicoterapia.

Breve Trascrizione del video

Parla Giorgio Nardone: 

Allora io mi permetto di parlare per primo non per voler essere prima di Umberto, che viene molto prima di me, ma solo semplicemente per fare una piccola introduzione a quello che è stata l'idea di questa sera. Il dialogare su psicologia e sulla psicoterapia, nasce fondamentalmente da due cose che abbiamo fatto lui e io. Siccome siamo due sciagurati ci siamo imbarcati tutte e due in due progetti di opera scritta che tutti all'inizio ci hanno preso per matti. Quindi siamo in buona compagnia. 

Allora lui ha redatto un Dizionario di Psicologia che è quanto di meglio si possa trovare vi posso garantire, non solo in Italia, al mondo. E ci adopereremo per fare avere tutte le traduzioni possibili come ti ho già detto, bene, che è veramente una sorgente di sapienza di studio dettagliato di quelli che sono i fondamenti della psicologia, di quelle che sono le applicazione della psicologia, di quello che la psicologia anche in tempi moderni. Lui aveva già fatto un'opera anni fa una garzantina sull'argomento ma adesso ha fatto un'opera monumentale, meravigliosa.


Io, insieme al mio compagno d'arme di molti anni Alessandro Salvini, anni fa mi sono imbattuto nell'idea: "manca al mondo un dizionario internazionale della psicoterapia". Quindi mentre lui da un grande studioso benedettino, io ti definiscono no? E certosino. Ti sei messo lì a scrivere tutto da solo, che è una cosa davvero incredibile, no? Un lavoro monumentale. Però posso assicurarti che forse non è così difficile come farà lavorare 370 e rotti autori che sono le figure più importanti al mondo della psicoterapia, quello che siamo riusciti a fare nel Dizionario Internazionale della Psicoterapia edito da Garzanti, il suo edito da Feltrinelli.



Quindi direi che fu un'opera che all'inizio tutti mi dicevano: "Ma perché la vuoi fare? Ma continua a scrivere i tuoi libri. Cioè li scrivi, come farai a mettere insieme tutte queste persone, hanno idee differenti, uno contro l'altra, hanno linguaggi differenti, hanno storie, come farete?"

Devo dire che quando io ho scritto per la prima volta, un po' di amici nel mondo a quanto pare, andando in giro si sono creati, mi hanno risposto tutti entusiasti. Il problema è venuto dopo, ma ne parleremo perché immagine ai linguaggi differenti, cose scritte in modo talvolta illeggibili e quindi aiutare gli autori a rendere leggibile l'illeggibile, e ci sono autori bravi che ti dicono grazie, e autori che ti dicono: "io scrivo così, il mio è un codice, non si può cambiare." Quindi immaginate ... 

Quindi questi due malsani hanno portato a termine due imprese che sembravano veramente un'odissea e allora l'idea è stata siccome poi Umberto si è imbarcato felicemente nella nostra nave di Teseo del Corso di Laurea in Psicologia del Cambiamento, bene, abbiamo detto facciamo una serata dove dialoghiamo fra noi e con il pubblico rispetto ai due argomenti: la Psicologia con tutti i suoi fondamenti e le applicazioni, e la Psicoterapia con tutte le sue, se vogliamo, vicinanze e distanze dalla psicologia ed alle altre discipline che vengono chiamate parti delle cosiddette scienze umane. 

[Definizione] Perché la Psicoterapia è medico psicologica, mentre le altre scienze umane sono solo o filosofico, psicologico, sociologiche. 

Bene allora a questo punto ti do la parola per fare una prima riflessione poi ci scambiamo le riflessioni ok e direi che chi di voi ha voglia di interloquire alza la mano, non si fa problemi, gli diamo il microfono e noi interloquiremo con tutti. Facciamo una cosa più interattiva possibile d'accordo? Prego. 


Dal minuto 4:38 Parla Umberto Galimberti 

Dunque niente di straordinario, certo ho scritto un dizionario di 1640 pagine tutto da solo, la redattrice mi hanno detto che è l'equivalente di 30 libri principi di 300 pagine l'uno.

Quindi sì effettivamente un'opera mastodontica, è anche un bellissimo oggetto, perché io ho preteso che questo libro fosse scritto su pagine come la Bibbia, sapete le pagine fini fini fini, però dove non traspare da una parte all'altra. Ho preteso che fosse rilegato perché i libri incollarti si rompono; che fosse un volume unico, perché nei rimandi non si può passare da un volume all'altro; che fosse cartonato, che fosse sovracoperto, che costasse poco. (Il pubblico in sala ride) Infatti costa 60 euro che per 1640 pace di quel genere lì è poco, se poi lo comprate su Amazon costa 51 non so perché mai. (Risate). Ma è così. 

Dove questo dizionario è nato negli anni 80 quando un giorno la UTET (Unione Tipografico-Editrice Torinese) con la quale collaboravano mi dice: "perché non fai un dizionario di psicologia?" che si chiamano addizionali d'autore, dove è uno solo che scrive. Quello di Politica l'aveva fatto Bobbio, quello di Sociologia l'aveva fatto Gallino, quello di Economia Ricossa, a me hanno dato quello di Psicologia. E mi hanno spiegato anche come si fa. Cioè mentre nei vari dizionari che ci sono in giro si stabiliscano prima le voci e poi si assegnano, e saltano fuori dei saggi, anche molto interessanti. C'è un bellissimo di Dizionario Storico di Psicologia di Enaudi fatto di saggi significativi. Il Dizionario di Psicologia invece dall'autore non si fa così. Si parte da una voce, quello che loro chiamano l'albero naturale e a partire da quella voce, la voce richiama uno scenario da cui nascono tante voci, come un albero che produce rami produce foglie, produce frutti, e alla fine si arriva attraverso questa operazione di albero naturale a comporre questo dizionario. 

La specialità: chi ha introdotto il concetto parla in prima persona. Non so, prendiamo la parola inconscio parla Freud, poi parlerà Jung, e poi parlerà Lacan, poi parlerà la Klein poi per la Watzlawick, perché no? Io faccio parlare, naturalmente per far parlare con tutte le citazioni bisogna andare a studiare a leggere queste, questi scenari, no? In maniera tale che uno ha in presa impresa diretta quello che si dice. E questo perché? Perché io sono partito dal concetto che la psicologia non è una scienza. Non è una scienza, perché non è una scienza? Perché la scienza è un sapere oggettivante sottolineo questo aggettivo oggettivante: 

  • valido per tutti, 
  • riproducibile ovunque, da chiunque, col medesimo risultato,

questa è la scienza. La psicologia se incomincia a oggettivare l'uomo ha perso il suo tema, perde la soggettività. Se tiene fede alla soggettività, siccome i soggetti sono diversi da individuo a individuo, lo diceva già Aristotele "dell'individuale non c'è sapere", se rispetta la soggettività non può essere scientifica. Scientifica nel senso delle scienze dure: della fisica, della chimica, dalla biologia. (8:42)


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